Festival Puccini

La magia delle immortali note

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Panoramica dell'evento

Il Festival Puccini rinnova anche quest’anno l’intimo desiderio del Maestro: ascoltare riecheggiare lungo le sponde del Lago le sue opere. 

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Festival Puccini 2022

La magia delle immortali note

Il Festival Puccini rinnova anche quest’anno l’intimo desiderio del Maestro: ascoltare riecheggiare lungo le sponde del Lago le sue opere. Fu, infatti, proprio per volontà di Giacomo Puccini che il Festival ebbe origine, ed è probabilmente questo l’elemento che rende così unica questa raffinata rassegna. Dal 1930, infatti, grazie all’impegno di amici intimi del Maestro come Pietro Mascagni, compagno di studi con cui il giovane Puccini condivideva la sua stanza, che il Festival ha inizio fino a giungere nel corso dei decenni ai giorni nostri, portando con sé l’immutato ed esclusivo fascino e la raffinatezza proprie dello stile del Maestro.

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Madama Butterfly (1904)

15 e 30 luglio / 6 agosto 2022

Madama Butterfly, definita nello spartito e nel libretto del 1904 "tragedia giapponese” è un'opera in tre atti, sebbene in origine ne contasse soltanto due, di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, la cui prima ebbe luogo a Milano, il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala.

Come è noto, la scelta del palcoscenico per la della prima fu fortemente voluta dal Maestro, che auspicava di riscuotere il plauso che un'opera come Madama Butterfly avrebbe meritato, mosso anche dal desiderio di rivalsa verso quello stesso teatro che 5 anni prima aveva bocciato il suo "Edgar".

Purtroppo l’esito della prima è noto a tutti gli appassionati di opera, che si risolse in un fiasco duramente criticato, evento inaspettato dopo i tre successi pucciniani di Manon Lescaut, La Bohème e Tosca. Questo insuccesso spronò Puccini ad una revisione dell'opera, dividendola in tre atti invece che due, e arricchendo attraverso i suoi studi minuziosi di usi e costumi del Giappone la personalità di Cio Cio San, soggetto esotico e dal potenziale espressivo della geisha sedotta, abbandonata e suicida.

L’edizione 2022 del Festival Puccini vedrà un allestimento innovativo, dal messaggio fortemente ecologico mettendo in scena dei veri e propri alberi, per la regia di Manu Lalli, che ricreerà un vero e proprio bosco in scena, che da verdi e rigogliosi nel primo atto, diventano man mano secchi nel secondo e terzo atto, con un chiaro riferimento alla violenza di genere e al perpetuarsi dello sfruttamento incondizionato della natura. Si riconferma, sul podio alla direzione dell’Orchestra e del Coro del Festival il Maestro Alberto Veronesi, straordinario interprete dell’Opera Pucciniana.

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Tosca (1900)

16, 29 luglio / 13, 26 agosto 2022

Lo scenario in cui si inserisce la nascita di Tosca (1900) è quello del melodramma che vive dal 1890 in poi una fase di straordinaria vitalità, con una vera e propria nuova generazione di compositori della “Giovine Scuola” come Leoncavallo, Mascagni, Giordano e lo stesso Puccini, che vedono nei soggetti di forte impatto emotivo fonte di ispirazione e novità.

Così il Maestro Puccini nel 1889 a Milano assistette ad una rappresentazione de "La Tosca", dramma in cinque atti di Victorien Sardou rimanendone profondamente colpito, riconoscendo immediatamente in Tosca il soggetto perfetto per un'opera lirica. Da questa brillante e sensibile intuizione ha inizio la vita eterna di Tosca, che ottenne dalla sua prima il 14 gennaio del 1900 un considerevole successo che consacrò il Maestro, che riuscì così a scrollarsi definitivamente di dosso il cliché che a quei tempi la critica gli aveva dedicato, ovvero di "cantore delle piccole cose".

Grandioso, invece, sarà l’allestimento presentato durante la 68° edizione del Festival Puccini, affidato alla magistrale bacchetta del Maestro Enrico Calesso, che in queste settimane e in corso di definizione.

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Turandot (1926)

23 luglio / 5, 12, 20 agosto 2022

«Dormi, oblia, Liù, poesia!», sono questi gli ultimi versi composti dal Maestro Puccini che consegnano alla storia e al patrimonio dell’opera la sua Turandot, nel 1924: opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e successivamente completata da Franco Alfano, uno dei suoi allievi.

Qui, il Maestro indaga a fondo l’animo umano, scandagliando il tema dell’amore, tanto da esitare così a lungo che sopraggiunse la sua morte prima della sua conclusione. A questo proposito l'incompiutezza dell'opera è oggetto di discussione tra gli studiosi: tanto che c'è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa della morte dell'autore, bensì per l’impossibilità da parte del Maestro di risolvere il nodo cruciale del dramma: la trasformazione della principessa Turandot gelida e sanguinaria, che dalla sua naturale predisposizione verso la morte, alla fine si apre alla vita, in una donna innamorata, in uno scenario di straordinaria modernità.

Altrettando moderno e innovativo è l’allestimento che il regista Daniele Abbado ha selezionato per la sua Turandot iche andrà in scena al Festival Puccini 2022, optando per un impianto scenico contemporaneo e minimale, in cui emerge un determinante approccio tecnologico da parte di Angelo Linzalata che con corpi luminosi innovativi danno luce ai colorati e moderni costumi di Giovanna Buzzi.

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La Rondine (1917)

19, 27 agosto 2022

Originariamente concepita come operetta, in forza di un contratto con gli impresari del Carltheater di Vienna, Puccini, insoddisfatto dell’impianto drammatico che gli avevavo conferito volle trasformare La rondine in un’opera vera e propria affidandosi al commediografo italiano Giuseppe Adami.

Qui il Maestro tratta il tema dell’amore in modo leggero e un po’ cinico, e per questa ragione anche molto attuale, dove Magda de Civry è protagonista della vita mondana Parigina, che trova in Rambaldo un ricco protettore. Ma una sera conosciuto Ruggero, giovane aristocratico di provincia, se ne innamora e per paura che la sua fama di donna frivola lo allontani da sè, si finge una donna di umili origini, abbandonando il lusso dei salotti. Ottenuto il permesso di sposarla da parte della famiglia di Ruggeero, Magda non ha il coraggio di ingannarlo e gli rivela la verità sul proprio passato, per non costringerlo a un matrimonio sconveniente, lo lascia, pur soffrendone, e facendo ritorno alla sua vita precedente.

Una prestigiosa coproduzione internazionale è in corso di definizione per La Rondine, scandita dal ritmo del valzer e balli americani allora di moda alla stregua di un musical.